Sarenza e Zalando: 2 strategie social a confronto

Dopo un acquisto effettuato su Sarenza, grazie alla loro (secondo me bellissima) pubblicità televisiva (colori pastello, beauty, vivacità fashion ovunque), ho deciso di analizzare la loro strategia online, principalmente lato Social Media Marketing.

Dato che sono sempre stata fan di un altro big nel settore del fashion shop online, Zalando, mi sono detta: “Perchè non confrontare questi due colossi analizzando come si muovono sui social?”

SARENZA

FACEBOOK

sarenza-facebook

  • frequenza di pubblicazione: 1 post al giorno dal lunedì al venerdì
  • gli argomenti editoriali vengono annunciati con # e keyword in maiuscolo –> la forma maiuscola si potrebbe evitare dal momento in cui già l’hashtag cattura l’attenzione dell’utente e viene immediatamente percepito come il focus dell’argomentazione.
  • lato content, la comunicazione è abbastanza scarna: dopo l’heading introdotto dal #, il post, solitamente di una sola riga, si riduce ad essere una ripetizione di quanto anticipato nel titolo del post

social-media-sarenza

  • i link sono abbreviati utilizzando Google URL Shortener (io continuo a preferire bit.ly)
  • all’interno dei post, spesso e volentieri, i link inseriti sono 2: uno che rimanda al blog e uno allo shop online –> è sempre bene inserire 1 sola call-to-action (1 solo link) per evitare di generare confusione all’utente e porgli il dubbio di quale link cliccare

strategia-sarenza

  • poco engagement sulla fanpage: rispetto al totale dei fan, l’interazione in termini di like, commenti e condivisioni e davvero scarsa
  • pochi sforzi sulla gestione della community

customer-care-online

  • dal punto di vista grafico, si alternano immagini dei prodotti a sfondo bianco e immagini brandizzate “Sarenza”
  • ottima attività di remarketing su Facebook

TWITTER

  • argomenti editoriali presenti su Facebook, ma riscritti con il linguaggio di Twitter
  • buona la gestione della community, anche se le risposte agli utenti non vengono fornite il giorno stesso, ma quello successivo –> su Twitter l’interazione dovrebbe essere pressoché immediata, o comunque nell’arco di qualche ora

twitter-community

  • engagement quasi assente: esiste un preferito o un retweet da parte degli utenti 1 volta ogni 5 tweet circa –> necessario cambiare strategia editoriale su Twitter
  • al contrario, l’azienda si impegna all’azione, retwettando ad esempio, tweet di fashion blogger che parlano del brand

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Svolgendo, inoltre, Listening su questo canale, si possono rilevare diverse mentions sul brand, che potrebbero essere utilizzate come:

– retweet

– foto per Instagram

– foto per post (recensioni positive/indossati da e così’ via) su Facebook

listening-twitter

PINTEREST

  • pochi followers –> Pinterest è un social “lento”
  • bacheche organizzate per: categorie di prodotto/passioni/quotes

strategia-pinterest

INSTAGRAM

  • 10.636 followers
  • foto di modelle e fashion bloggers
  • l’azienda riprende le immagini postate dalle bloggers sui loro profili personali, ma non interviene direttamente all’interno dei loro profili, mettendo ad esempio Like alla foto e scrivendo un commento –> in questo modo il brand potrebbe assicurarsi una voce aziendale maggiore tra blogger e fan

YOUTUBE

  • 28 iscritti
  • video di spot e collezioni

GOOGLE +

  • nelle informazioni viene precisato che su Google Plus si parlerà di collaborazioni con designer, marchi nuovi, opinioni degli utenti sui prodotti –> strategia studiata appositamente. Peccato, però, che, analizzando i post presenti, ci si accorga fin da subito come essi altro non siano che la riproposizione dei post presenti già su Facebook

 

ZALANDO

FACEBOOK

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  • frequenza di pubblicazione: tipicamente 1 post al giorno, dal lunedì al venerdì
  • strategia editoriale studiata ad hoc, che prevede:

–> consigli/tips

strategia-social-zalando

–> fai-da-te

contenuti-editoriali-social

–> richiami ai “The Best” di Instagram

strategia-social-instagram

–> test/quiz/indovinelli

piano-editoriale-online

Tutte queste tipologie di post creano elevato engagement tra i fan e i post registrano una media di 300 Like a post

  • ottima gestione della community –> customer care

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  • inesistente crisis management: di fronte a critiche/commenti negativi, ahimé, l’azienda non risponde!

ok

TWITTER

  • canale gestito molto bene e correttamente: customer service (modi e tempi perfetti e cura del cliente –> coccolare il cliente)

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 PINTEREST

  • 1.200 followers: sono molti per questo canale
  • suddivisione delle bacheche per: valori/passioni/colori/occasioni d’uso

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INSTAGRAM

  • 40.537 followers
  • immagini di fashion bloggers
  • selfie degli utenti

YOUTUBE

  • 1 unico canale ufficiale, che comprende tutti i mercati con suddivisione playlist per ogni mercato)
  • 2.321 iscritti

GOOGLE +

  • non esiste un piano editoriale specifico con frequenza di pubblicazione predeterminata
  • buona la gestione della community

gestione-community-google-plus

  • anche su questo canale, l’azienda non gestisce opportunamente critiche e commenti negativi

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Da notare come su Google Plus, rispetto ad altri social networks, gli utenti siano decisamente attivi, soprattutto commentando ed esprimendo il proprio punto di vista su prodotti e brand.

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