Facebook Master Day: newsfeed, pixel e pubblico personalizzato su Facebook

Lunedì 12 dicembre ho partecipato al Facebook Master Day a Bologna, dove Veronica Gentili, Fabrizio Trentacosti, Francesco De Nobili e Miriam Torrente sono stati relatori di questa giornata dedicata a Facebook Marketing.

I principali fattori che determinano la portata di un post su Facebook

Ad aprire l’evento è stata la mitica Veronica Gentili di Glisco Marketing che ha innanzitutto sottolineato come il newsfeed tenda a scendere sempre più perchè le persone che condividono post sempre più numerose ma lo spazio sul canale rimane il medesimo.
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A cosa prestare attenzione se si vuole migliorare la portata di un post?

  1. l’affinità: quanto l’utente ha interagito con la pagina
  2. il peso: l’interazione che si è creata attorno al post
  3. il tempo: quanto è recente il post
  4. la tipologia di post: Facebook sa quali post ci piacciono di più
  5. lo story bumping: un vecchio post, se ricondiviso e commentato dopo tanto tempo, riprende vita
  6. tipo di device usato: ad esempio la velocità di connessione è un fattore determinante
  7. i feedback negativi (“nascondi per spam”, “non mi piace più” e così via)
  8. i video: con essi la portata aumenta (ciò vale solo per i video caricati direttamente sulla piattaforma, non per link da Youtube ad esempio)
  9. il click-baiting, post spammosi, post riciclati incidono negativamente
  10. i tag di altre pagine: positivo, danno più visibilità alla pagina
  11. i live video: sono visti fino a 3 volte in più rispetto ai video normali. Il 30% del pubblico dei live vede i video non in real-time, ma successivamente (interessante analizzare gli insights)
  12. il tempo speso sul post: tempo che passiamo a guardare il post in bacheca senza interagire. Più il tempo è elevato, più la portata si alza
  13. i post promozionali (con parole come “sconto” e “gratis”): hanno meno visibilità
  14. i post di amici: positivi

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9 consigli utili per Facebook Ads

  1. i pubblici personalizzati sono una miniera d’oro: convertono dalle 5 alle 10 volte in media in più rispetto ad altri pubblici
  2. personalizzare il messaggio in base al target
  3. prestare attenzione al visual: ci deve essere un punto focale attrattivo di riferimento al brand (es. il logo) nelle immagini. Da evitare immagini confuse ovviamente
  4. non fare troppi cambiamenti nella medesima campagna, piuttosto meglio crearne una ex-novo
  5. attenzione all’effetto saturazione: frequenza troppo elevata
  6. se tempo addietro una campagna era performante e ora non lo è più, possono esserci due casi: o la frequenza è troppo alta o c’è duplicazione
  7. una persona può vedere un’inserzione fino a massimo 2 volte al giorno; il fan la vede fino a massimo 4 volte al giorno
  8. lookalike (pubblico simile): può funzionare solo se la fonte di partenza è buona o omogenea, perchè crea il pubblico a partire dalle caratteristiche diamo a Facebook
  9. audience network: per le campagne a conversione e a clic a sito web questo posizionamento potrebbe non funzionare molto bene, generando un elevato numero di click ma poche conversioni

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Fabrizio Trentacosti, invece, si è focalizzato sul pixel di Facebook e i pubblici personalizzati.

Il Pixel di Facebook

Due note da tenere sempre in considerazione:

  1. il pixel va inserito in tutto il sito web (in tutte le sue pagine); in pagine-chiave andrò poi ad inserire la call-to-action che mi serve, ad esempio la conversione (la trovo in Facebook sotto la voce “azioni standard”). Poniamo che io voglia tracciare acquisti online, sceglierò, come azione standard, la pagina checkout
  2. Facebook pixel helper è un tool (estensione di Chrome) per verificare che il pixel sia installato correttamente

Una guida (in inglese) che può tornare sempre utile è Facebook BluePrint

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La giornata è terminata con l’intervento di Francesco De Nobili sul content marketing, che, per riallacciarsi a Facebook Ads, ha ribadito come su Linkedin sia possibile scaricare in CSV tutte le e-mail dei collegamenti che si hanno e fare Facebook Ads con pubblico simile (soprattutto nel B2B), seguito da Miriam Torrente, che ha spiegato l’importanza del crisis management su Facebook.