Facebook Insights, Twitter Analytics, Linkedin Analytics: quali dati analizzare

Uno dei grandi vantaggi del marketing online è la possibilità di tracciare, monitorare e misurare strategie ed azioni che hai deciso di implementare per il tuo business: sono gli analytics a permetterti di controllare il percorso intrapreso sul web e capire se stai andando nella direzione giusta.

Analytics: cosa sono e a cosa servono

Gli Analytics sono strumenti di misurazione delle tattiche che hai concretizzato online per raggiungere obiettivi prefissati. Sono fondamentali perché servono a capire se quello che hai fatto fino ad ora e stai facendo è corretto, se stai navigando verso la giusta rotta o se, al contrario, devi fermarti un attimo, capire cosa non sta funzionando e cercare di adottare una nuova strategia e pensare a nuove azioni e metodologie per soddisfare le tue necessità di business.

Quando si pensa alla parola “analytics”, si fa spesso riferimento esclusivo a Google Analytics, la piattaforma di monitoraggio e tracking di Google, che è certo indispensabile per chiunque abbia un sito, un blog, un e-commerce.

Ma nell’ambito dei social network? Esiste un tool specifico per l’analisi delle attività? Certo che sì, anzi, ne esistono di diversi: quasi ogni social network ha un proprio sistema di analisi, a volte anche molto sofisticato, grazie cui leggere ed interpretare i dati.

Facebook Analytics: gli insights

Gli Insights di Facebook, interni alla fanpage che gestisci, sono immediatamente visibili a chiunque sia amministratore della pagina: compiono nel menu in alto, accanto a “Posta”, “Notifiche” e “Strumenti di pubblicazione”.

Cliccando sulla tab “Insights”, Facebook ti fornisce subito una panoramica generale dei principali dati, come:

  • Azioni sulla pagina;
  • visualizzazioni pagina;
  • like sulla pagina;
  • copertura;
  • interazioni con il post;
  • video;
  • le performance dei post più recenti.

Ad un professionista del web marketing non basta certo osservare questa rapida overview.

Andiamo in profondità: ti spiego quali sono le metriche che sono solita analizzare perché credo siano quelle più significative (e sono anche alcuni dei dati che inserisco nei Social Media Report per i clienti).

Facebook Insights: quali dati analizzare

Grazie al menu di sinistra, puoi selezionare i dati di interesse, scegliendo l’intervallo di tempo.

1. MI PIACE

Qui puoi vedere:

  • Tutti i like ricevuti sulla tua pagina dalla data di partenza che hai selezionato fino al giorno in cui stai effettuando l’analisi.
  • La fonte dei “mi piace” (organica o a pagamento, quindi like ottenuti grazie a campagne Facebook Ads).
  • La provenienza dei “mi piace” (esempio: dai post, da navigazione su pc).
  • “non mi piace più”. Si tratta di un dato molto importante da considerare: se sono presenti dei “non mi piace più”, quindi persone che, in un determinato giorno, hanno tolto il proprio like dalla pagina, vuol dire che c’è stato qualcosa che ha dato loro fastidio o non è stato di loro gradimento. Quando vedo un “non mi piace più” sul grafico, punto il mouse sul simbolo per vedere il giorno in cui un utente ha tolto il like, vado a vedere cosa è stato pubblicato quel giorno sulla pagina e cerco di capire il motivo per cui quell’utente ha deciso di lasciare la community. Non sono certo una veggente, ma provo a domandarmi:

Ho postato troppi contenuti? Quindi ho “bombardato” di informazioni il mio utente?

Ho scritto un contenuto troppo promozionale?

Può essere che il mio utente abbia tolto il like alla pagina perché aveva messo like per errore o semplicemente per capire se la pagina sarebbe potuta essere di su gradimento?

Ovvio che una risposta precisa non la troverò, ma cerco, facendo un pò di monitoring, di comprendere le motivazioni di quel “non mi piace più”.

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2. LA COPERTURA

La copertura è il numero di persone a cui sono stati mostrati i post della pagina. Da non confondere, quindi, con il numero di visualizzazioni dei post!

I dati che io considero fondamentali sono:

  • La tipologia di copertura: organica o a pagamento (ovviamente quella a pagamento è sempre più elevata di quella organica, perché, attivando campagne Facebook Ads, raggiungi sempre un numero di persone molto più alto rispetto a quando non ci sono campagne attive, ça va sans dire).
  • Le azioni compiute dai fan sulla pagina: reazioni (come i like ad un post), commenti e condivisioni. Più azioni ho sulla pagina, più c’è interazione ed engagement, quindi capisco che i contenuti che vado a pubblicare sono utili ed interessanti per la mia audience. La strategia editoriale sembrerebbe essere quella giusta, almeno per quel lasso di tempo analizzato.
  • I post nascosti o segnalati come spam. Un dato, questo, davvero significativo, che va ad impattare sia sulla qualità della pagina sia sulla portata dei singoli post: se vedo che tanti utenti nascondono i post della mia pagina o, peggio ancora, li segnalano come spam, oltre all’impatto negativo trasmesso a Facebook, significa che ci sono discordanze tra ciò che comunico e le aspettative del mio pubblico su Facebook.

3. I POST

Vai ad osservare:

  • Quali sono i giorni in cui i tuoi utenti sono online?
  • A che ora?

Si tratta di elementi utilissimi perché posso decidere di pubblicare i post in quei giorni e in quell’orario per vedere veramente se ho un riscontro maggiore rispetto ad altri giorni ed orari (devi testare continuamente!). Ad esempio, con un mio cliente del settore formazione e lavoro, abbiamo notato che il target era molto attivo il sabato mattina, quindi abbiamo inserito nel calendario editoriale uno/due post il sabato mattina e la decisione sta decisamente performando.

Su diverse fanpage che gestisco, di settori completamente differenti (formazione, immobiliare, consulenza marketing, lavoro, lifestyle, beauty, news/magazine, casa/giardinaggio, automotive), i giorni prediletti sono dal giovedì alla domenica e gli orari sono quelli del primo mattino per il canale dell’informazione (dalle 7.00 alle 8.00), della pausa pranzo (dalle 13.00 alle 14.30) e la sera (dalle 21.00 alle 22.00). Almeno per ora.

Non prendere questi dati che ho condiviso con te come assoluti: analizza gli insights delle pagine che gestisci e testa, comunque, giorni ed orari di pubblicazione differenti, poi osserva i migliori e concentra le tue pubblicazioni in base ai tuoi test.

  • Le performance dei post pubblicati

Quali sono stati i 10 post che sono piaciuti di più negli ultimi 6 mesi? E quelli che sono piaciuti di meno?

Fai un mix tra il dato sulla copertura e quello sulle interazioni (quindi l’unione tra clic sul post da un lato e reazioni, commenti, condivisioni dall’altro): ti aiuterà anche la grafica della piattaforma.

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Twitter Analytics

Puoi misurare le performance del tuo account Twitter grazie a Twitter Analytics.

Anche in questo caso, come Facebook Insights, Twitter ti propone una veloce overview, ma già sufficiente per vedere, in un batter d’occhio, tutti i dati significativi.

1. RIEPILOGO degli ultimi 28 giorni

  • Numero di tweet;
  • visualizzazioni dei tweet;
  • visite del profilo;
  • menzioni (le persone che ti hanno menzionato con @);
  • numero di follower.

2. RIEPILOGO degli ultimi mesi

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3. TWEET

Dal menu in alto, selezionando “Tweet”, puoi vedere:

  • I tweet più popolari (e quindi anche quelli meno popolari, quindi quelli che sono piaciuti di meno ai follower);
  • eventuali tweet sponsorizzati;
  • le interazioni (grafico a destra):  tasso di interazione, clic sul link, numero di retweet, numero di “mi piace”, numero di risposte ai tweet.

La prima cosa che vado a monitorare sono i 3 tweet più popolari e i 3 meno popolari per capire se i contenuti sono percepiti positivamente dai follower, quali (la tipologia) e come i follower rispondono ai tweet più performanti: ad esempio, commentano, fanno retweet e così via.

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Linkedin Analytics

Gestendo la pagina Linkedin, ti accorgerai subito della tab “Analytics”. I dati che non devi assolutamente trascurare sono:

1. POST

Hai una visione delle performance di tutti i post, partendo da quello pubblicato più di recente. Puoi monitorare:

  • Il numero di visualizzazioni;
  • il numero di clic ricevuti su ogni singolo post;
  • le interazioni (ad esempio i commenti al post);
  • il numero di follower acquisiti;
  • il tasso di engagement (espresso in percentuale).

Proprio il tasso di engagement è quello che vado ad analizzare per primo per capire quali sono stati i principali post più performanti e i principali meno performanti, osservando la tipologia di contenuto, la forma (come è stato scritto), il visual scelto (immagine/video).

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2. I FOLLOWER

Qi trovi tutti i dati utili per capire chi sono i tuoi follower:

  • Il livello di seniority (entry-level, manager, titolari e così via);
  • il settore di mercato in cui lavorano;
  • le dimensioni dell’azienda in cui lavorano;
  • la funzione lavorativa ricoperta.

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